Responsabilità del Datore per Infortunio sul Lavoro
Responsabilità Del Datore di Lavoro Per Infortunio Sul Lavoro (Cassazione sentenza n. 1269 del 17.01.2022)
In questo video l’avvocato del lavoro Alessandro Tonelli dal canale YouTube Studio Legale Lavizzari si focalizza su una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 1269 del 17.01.2022, laddove si è tornato a parlare di responsabilità del datore per l’infortunio occorso al dipendente sul posto di lavoro.
Riportiamo qui di seguito un riepilogo del video.
Il caso riguardava un gruista che si infortunava gravemente (seppure dopo avere rimosso lui stesso uno spinotto a causa della mancata apertura di un parapetto) durante alcune operazioni di scarico di materiale.
Il lavoratore chiamava in giudizio il datore per vedersi risarcito e mentre la sua domanda non trovava accoglimento in Tribunale, la Corte d’Appello riconosceva la responsabilità del datore.
La questione arriva in Cassazione e la Corte accoglie il ricorso dell’azienda richiamando un principio che, seppure consolidato, viene spesso male interpretato.
Occorre ricordare che la responsabilità del datore di lavoro, specie quella ex art. 2087 c.c., non è una responsabilità di tipo oggettivo. Incombe, infatti, al lavoratore che lamenti di avere subito un danno l’onere non solo di provare il danno stesso ma la nocività dell’ambiente di lavoro ed il nesso causale tra i due. Solo laddove il lavoratore abbia provato (non solo dedotto), con prova rigorosa, la nocività di tale ambiente allora graverà sul datore di lavoro la prova circa l’adozione di tutte le necessarie cautele volte ad impedire il verificarsi del danno.
Si ricordi, altresì, che dal datore di lavoro non si può esigere la predisposizione di ogni misura idonea a prevenire qualsivoglia evento lesivo (Cass. civ. sez. lav. 14066 del 23.05.2019).
Tale sentenza, circa la prova della nocività dell’ambiente di lavoro, si ricollega ad altre precedenti quali (1045 /2018 – 1918/2015 – 22827 /2014 – 26293/13 – 5749/12).
Si tratta dell’applicazione corretta di un principio noto che, tuttavia, nei Tribunali di merito non trova sempre riscontro.