Social Network e conseguenze sul lavoro

Il nostro studio è stato uno dei primi a trattare le questioni relative all’impatto dei social network nell’ambito del rapporto di lavoro.

A tale proposito, vogliamo riportare di seguito una dichiarazione rilasciata dall’Avv. Gianluca Lavizzari durante una recente intervista.

DOMANDA:  Siamo Nell’era dell’Industria 4.0 – Grazie alla trasformazione digitale e all’utilizzo massiccio, che ognuno di noi fa dei social network, possiamo dire di essere sempre connessi. Ci può dire avvocato, qual è stato l’effetto di questo cambiamento nel rapporto di lavoro?

AVV. GIANLUCA LAVIZZARI: “È stato certamente un impatto devastante. Nel senso che le persone e i lavoratori stessi, non si sono resi conto dell’importanza e del grado di penetrazione, che hanno i social network nel mondo del lavoro.

Le faccio un esempio. Oggi, l’ufficio personale di un azienda, finisce per dare più importanza al profilo Facebook, Linkedin o di qualsiasi altro social, rispetto al curriculum di una persona. In molti casi il curriculum viene considerato come qualcosa di costruito ad arte, per l’occasione. Mentre si pensa che un profilo social, possa descrivere una persona per quello che è, nella sua complessità. A volte, questo criterio potrebbe essere ritenuto valido, tuttavia accade che alcuni soggetti, tengano sui social network un comportamento un po’ troppo spiritoso, diciamo così, e dunque ne subiscano le conseguenze.

L’impatto dei social network sul rapporto di lavoro ha generato una giurisprudenza veramente cospicua.

Le faccio un altro esempio. Immaginiamo un dipendente in malattia, che abbia la brillante idea di postare una fotografia mentre balla sui tavoli di una discoteca, o mentre si trova in vacanza alle Maldive.  Il numero di licenziamenti fondati su casi come questo è enorme. Oltretutto, quello che la gente non considera, è che le possibilità di controllo del datore di lavoro, sono pressoché illimitate per quanto riguarda i social network, poiché si tratta di fenomeni pubblici.

Quello che io pubblico sui social, diventa inevitabilmente virale. Immaginiamo che io abbia solo 50 amici sui social, ma la foto che pubblico sia vista da un mio amico, che ne ha 2000. È facile immaginare quanto si facile il dilagare di un’immagine o di una notizia, con le conseguenze che ne derivano. I danni che i lavoratori si fanno, più o meno inconsapevolmente, sono veramente importanti in questo ambito”.

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